di Paolo G. Parovel e Silvia (Verdoglia) Verdoljak
Il fattore di destabilizzazione interna più insidioso per l’Alleanza Atlantica nei nuovi equilibri strategici è il condizionamento persistente di una parte rilevante dell’opinione pubblica europea occidentale a pregiudizi antiamericani radicati da decenni di propagande politiche di destra e di sinistra.
Le analisi della formazione e struttura di quei pregiudizi hanno sempre confermato che in realtà non sono costruiti sui fatti, ma su ostilità ideologiche (nazionaliste, neofasciste, comuniste, euro-nazionaliste) associate a distorsioni e rimozioni della memoria di eventi storici concreti, due dei quali sono fondamentali.
Due fatti storici fondamentali
Il primo fatto storico fondamentale “dimenticato” dagli europei antiamericani è che senza l’intervento, lo sforzo ed il sacrificio militare ed economico degli Stati Uniti dal 1941 al 1991 l’Europa non sarebbe riuscita a liberarsi né dal giogo fascista e nazista, né da quello sovietico.
All’Europa liberata appartiene anche l’attuale Free Territory of Trieste, che il Trattato di Pace con l’Italia del 1947 ha costituito come Stato sovrano affidandone il Regime provvisorio di Governo congiuntamente agli Stati Uniti ed al Regno Unito.
Il secondo fatto storico fondamentale “dimenticato” è che la rinascita economica e sociale dell’Europa occidentale dopo la seconda guerra mondiale è stata resa possibile dagli aiuti economici e politici degli Stati Uniti, iniziati già nel 1945.
Quegli aiuti vennero consolidati dal 1948 con l’European Recovery Program – ERP, più noto come Piano Marshall, e con le prime istituzioni politico-economiche europee: l’OEEC – Organisation for European Economic Cooperation, e l’EPU – European Payments Union.
Il ruolo dell’attuale Free Territory of Trieste
Tra i 18 Stati membri dell’ERP, dell’OEEC e dell’EPU c’è anche l’attuale Free Territory of Trieste, che deve agli aiuti degli Stati Uniti una parte decisiva del suo sviluppo economico e sociale, in particolare durante l’amministrazione fiduciaria diretta britannico-statunitense.
Nel 1797 il porto franco di Trieste, la “Philadelphia d’Europa” e florida capitale marittima dell’Impero d’Austria (LINK), divenne, dopo Parigi, la seconda sede di rappresentanza diplomatica in Europa degli Stati Uniti con i quali avviò intensi rapporti culturali, umani ed economici attraverso le rotte transatlantiche delle navi del Lloyd Austriaco (poi Lloyd Triestino) e della società di navigazione Austro-Americana & Cosulich.
Nel 1945-47, dopo la seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti furono decisivi per la creazione del Free Territory of Trieste quale nuovo Stato europeo indipendente dotato dell’unico Porto Franco internazionale del mondo e posto sotto la tutela diretta del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Dal 1947 il Regime provvisorio dell’attuale Free Territory of Trieste è affidato per conto del Consiglio di Sicurezza alla responsabilità primaria dei Governi degli Stati Uniti d’America e del Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, che dal 1954 ne hanno sub-affidata l’amministrazione civile al Governo italiano e la difesa militare alla NATO.
Nel 2018, il 70° anniversario del Piano Marshall è una delle ricorrenze nelle quali Trieste ha il dovere morale di ringraziare gli Stati Uniti per il loro contributo decisivo alla costituzione, allo sviluppo ed al futuro dell’attuale Free Territory of Trieste e del suo Porto franco internazionale.
Origine e struttura del Piano Marshall
L’European Recovery Program – ERP, che venne annunciato ufficialmente dal Presidente Harry S. Truman il 3 aprile 1948, è noto anche come Marshall Plan dal nome del suo promotore, il generale e Segretario di Stato George C. Marshall (LINK), insignito nel 1953 del premio Nobel per la Pace.
Il 5 giugno 1947, con un discorso ufficiale all’università di Harvard, il Generale Marshall aveva invitato tutti i Paesi dell’Europa devastata dalla guerra, vincitori e vinti, a concordare un programma di ricostruzione economica con gli Stati Uniti, che lo avrebbero finanziato.
L’offerta riguardava anche l’Unione Sovietica, la Polonia, la Cecoslovacchia ed altri paesi dell’est europeo che avevano già ricevuto aiuti economici consistenti dagli USA tra il 1945 e il 1947.
All’origine del piano di aiuti vi erano, prima ancora delle valutazioni politico-economiche e strategiche, le forti motivazioni etiche consolidate nei principi costitutivi degli Stati Uniti d’America ed il coinvolgimento emotivo della parte di popolazione che aveva radici europee.
Dopo i primi contatti l’Unione Sovietica ed i Paesi sotto la sua influenza si ritirarono dall’iniziativa, alla quale aderì entro l’anno un gruppo di 18 Stati europei che includeva la Turchia e l’attuale Free Territory of Trieste (LINK), costituto dal 15 settembre 1947 e rappresentato dal suo primo Governo provvisorio britannico-statunitense.
Il piano di aiuti economici concordato venne approvato dal Congresso americano il 2 aprile 1948 ed annunciato il giorno dopo dal Presidente Truman. Il 16 aprile i Paesi partecipanti sottoscrissero i concomitanti accordi istitutivi della Organisation for European Economic Cooperation – OEEC (l’attuale OECD), alla quale l’attuale Free Territory of Trieste e la Germania occidentale aderirono il 16 ottobre (LINK).
Per gli aiuti del piano Marshall all’Europa occidentale ed alla Turchia gli Stati Uniti hanno speso dal 1948 al 1953 oltre 13 miliardi di dollari di denaro pubblico (32 dollari l’anno per ogni cittadino americano), impiegati per l’86% nella fornitura gratuita di merci e servizi (grants) e per il rimanente 14% in prestiti (loans) a condizioni di estremo favore.
Il Governo dello Stato europeo beneficiario doveva versare il valore delle merci fornite gratuitamente dagli Stati Uniti in un apposito counterpart fund (fondo di contropartita) costituito nella propria moneta nazionale per finanziare la riprese e lo sviluppo economico del Paese.
I prestiti erano invece concessi in dollari USA, dovevano essere ripagati in rate annuali ad interesse del 2.5% ed il periodo per ripagarli, che iniziava dal secondo semestre del 1956 e quindi dopo la fine dell’ERP, era di 35 anni. Nei contratti con i singoli Paesi era inoltre inserita una waiver clause (clausola derogatoria) per consentire il differimento ulteriore dei pagamenti in situazioni economiche eccezionali.
Gli Stati Uniti gestivano il piano Marshall tramite la Economic Cooperation Administration – E.C.A., che erogava le forniture gratuite direttamente, con fondi messi a disposizione dal Congresso, e concedeva i prestiti tramite l’Import-Export Bank di Washington quale agente del Governo.
L’elenco degli Stati beneficiari include Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania (occidentale), Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Svezia, Svizzera, Trieste, Turchia.
Trieste aveva anche il ruolo di porto strategico per il trasporto degli aiuti USA e dei rifornimenti militari, in particolare verso l’Austria e la Germania sud-occidentale (LINK).
Nel 1950 gli aiuti dell’E.C.A. vennero estesi anche alla Jugoslavia, che dal 1948 era uscita dal blocco sovietico avvicinandosi sempre più all’Occidente. Ricevette dagli USA aiuti economici e militari anche nei decenni successivi, ed era stata inclusa nell’area di protezione NATO con i Trattati di cooperazione e di alleanza militare fra Jugoslavia, Grecia e Turchia del 1953 e del 1954.
Gli aiuti USA all’attuale Free Territory of Trieste
Sino al 1954 l’attuale Free Territory of Trieste ha ricevuto dagli Stati Uniti con il Piano Marshall aiuti economici dell’E.R.P. per oltre 44 milioni di dollari al valore dell’epoca, che in proporzione al numero di abitanti sono più di quattro volte gli aiuti dati alla vicina Italia.
Quegli aiuti vennero utilizzati dal primo governo amministratore britannico- statunitense dell’attuale Free Territory of Trieste con correttezza ed efficienza per creare lavoro e benessere sviluppando il porto franco internazionale, le industrie, il commercio e l’assistenza sociale.
Gli aiuti economici successivi degli Stati Uniti per il Free Territory of Trieste sono stati invece gestiti dalla sub-amministrazione civile provvisoria affidata al Governo italiano, nella quale vi sono irregolarità che devono venire ancora sanate.
Un legame storico e strategico necessario
II legame storico diretto fra Trieste e gli Stati Uniti sul piano culturale, economico e dal 1947 giuridico continua perciò dal 1797, anche attraverso le generazioni di triestini vissuti negli USA e di statunitensi vissuti a Trieste.
Il valore di questo legame è inoltre accresciuto dal fatto che l’attuale Free Territory of Trieste con il suo Porto Franco internazionale è divenuto uno strumento logistico essenziale per il consolidamento strategico dei Paesi mitteleuropei tra il Baltico, l’Adriatico ed il Mar Nero (LINK).