Confine di Stato al Lisert, 10 febbraio 2018
Analisi di Paolo G. Parovel
Nel maggio 1915 l’Italia aggredì l’Austria-Ungheria (LINK) rompendo la precedente alleanza ed inviò le sue truppe ad invadere il confine sguarnito del Friuli austriaco, che presso Cervignano – Sarvignan si trovava sui fiumi Judrio e Aussa, varcato da un ponte di ferro. Il primo ufficiale italiano che si inoltrò sul ponte vi trovò solo un vecchio friulano chinato a pescare e gli chiese: “Buon uomo, mi sa dire se il nemico è vicino?”. Il vecchio alzò la testa e gli rispose “Certo, signore: il nemico siete voi.”
Il 4 marzo 2018 si terranno le elezioni per il Parlamento italiano, con una nuova legge elettorale che è una truffa antidemocratica scandalosa, peggiore delle precedenti, e con una classe politica che è ormai così incapace, irresponsabile e corrotta da mettere in pericolo non solo il suo Paese, ma anche gli equilibri economici e strategici europei ed euro-atlantici.
La decomposizione economica, istituzionale e sociale dell’Italia è infatti da anni ben oltre il livello del default, ma viene tollerata impedendone l’esplosione perché, a differenza dalla Grecia, la penisola italiana ha posizione e dimensioni strategiche centrali per l’intero Occidente.
La classe politica italiana sfrutta questa posizione dalla fine della seconda guerra mondiale, ed ha continuato a farlo durante tutta la guerra fredda ed i conflitti nell’ex-Jugoslavia per sviluppare operazioni di politica estera in contrasto con le strategìe dell’Alleanza euroatlantica e per accumulare un enorme debito pubblico.
L’impunità per questi comportamenti ha favorito una degradazione crescente della classe politica, dalla crisi di Sigonella (1985) sino ai livelli attuali, quando politici e partiti non hanno più alcuna capacità né intenzione di affrontare i problemi concreti del lavoro e della povertà dilagante nel loro Paese, che sono causati dal loro malgoverno.
Le loro campagne elettorali si limitano ormai a promettere miracoli impossibili, accusare l’avversario di essere più corrotto di loro e creare, da destra e da sinistra, nemici immaginari da combattere: gli immigrati clandestini, l’Unione Europea, il “populismo”, ed ora anche la Massoneria in quanto tale.
Ma i veri colpevoli dell’immigrazione clandestina in Italia (LINK) e della sottomissione eccessiva all’Unione Europea sono gli stessi politici italiani che le sfruttano ora per fare “populismi” contrapposti, mentre la Massoneria regolare è un’organizzazione legittima in tutti i Paesi civili (LINK), che non ha nulla a che fare con le etichette pseudo-massoniche di corruzioni che sono una costante culturale del sistema politico-mafioso italiano.
È la costante culturale descritta nel 1918 dal “Codice della vita italiana” di Giuseppe Prezzolini: «Non è vero che l’Italia sia un Paese disorganizzato. Bisogna intendersi: qui la forma di organizzazione è la camorra. Il partito come la religione, la vita comunale come quella economica, prendono inevitabilmente questo aspetto. Non manca la disciplina: ma è la disciplina propria della camorra, l’ultra disciplina che va dal fas al nefas.»
Cent’anni dopo, per le elezioni del 4 marzo 2018 i politici italiani portatori di quella loro forma di “ultra-disciplina” invaderanno anche l’attuale Free Territory of Trieste (affidato all’amministrazione fiduciaria del loro Governo – LINK), varcando il confine tra i due Stati al ponte sul fiume Lisert per chiederci dove sono, qui, i nemici immaginari contro i quali chiedono voti.
E questa volta saremo noi, popolo vecchio e nuovo di Trieste, a poter alzare la testa e rispondere a quei politici italiani: “Qui, come in Italia, signori, il nemico siete voi.”